Il biophilic design, o design biofilico, viene definito da Stephen Kellert, professore emerito in ecologia e pioniere nell’applicare i principi della biofilia agli ambienti costruiti, come “il tentativo deliberato di tradurre l’affinità dell’uomo con la natura, nota come biofilia, nella progettazione di ambienti artificiali”.
Questo concetto è entrato sempre più nella progettazione degli spazi di lavoro, sia interni che esterni, che hanno un focus sempre maggiore sul benessere di chi li abita. Sempre Kellert, nel 2018 scriveva ancora: “Il biophilic design […] deriva da una comprensione di base della biologia evolutiva umana e di come la nostra inclinazione intrinseca ad associarci alla natura abbia storicamente e fino ad oggi contribuito alla salute umana, al fitness e al benessere. L’obiettivo fondamentale del biophilic design è creare buoni habitat per le persone come animali biologici”.
I Benefici del design biofilico
Come tradurre quindi questi concetti per progettare ambienti di lavoro secondo una architettura biofilica? In un ufficio biofilico, tanto per cominciare, un ruolo importante è rivestito dall’illuminazione. La luce ha una influenza notevole sull’umore e il benessere delle persone e sarebbe bene che ogni lavoratore avesse accesso alla luce naturale. Laddove questo non sia possibile, la luce artificiale che la va ad integrare o a sostituire dovrebbe essere quanto più possibile simile a quella naturale e rispettare i ritmi circadiani.
Altro punto fondamentale per un biophilic workplace è il comfort termico, punto che include, oltre che la temperatura, anche la qualità dell’aria nell’ambiente. Se la qualità dell’aria esterna lo consente, avere delle finestre apribili che favoriscano una ventilazione naturale è sicuramente una buona soluzione. Bisogna inoltre prestare attenzione a materiali e rivestimenti utilizzati nella progettazione degli ambienti: questi, così come gli arredi, potrebbero emanare odori sgradevoli che vanno a rovinare la qualità dell’aria. Biophilic office design significa materiali naturali e pattern e colori che richiamino la natura, così da connetterci col mondo naturale.
La progettazione di un ambiente di lavoro biofilico non può inoltre dimenticarsi dei rumori, sia interni che esterni, che possono arrecare stress e disagio ai lavoratori. Tutti questi rumori devono essere valutati e gestiti in fase di progettazione, ad esempio tramite un buono studio di fonoassorbenza.
E il verde? Il verde ha un effetto benefico sia sul fisico che sulla mente, ci aiuta a recuperare dallo stress e per questi motivi ha ripercussioni positive anche sulla qualità del nostro lavoro. L’inserimento di piante (un green wall, ad esempio) all’interno degli uffici e degli spazi di lavoro contribuisce inoltre a migliorare la qualità dell’aria e aiuta ad attenuare l’inquinamento acustico, specie in spazi molto grandi. La presenza di verde all’esterno invece aumenta la resistenza termica: tetti e facciate verdi contribuiscono a risparmiare energia, migliorano la gestione dell’acqua piovana e possono ridurre le isole di calore.
Ultimo ma non meno importante è l’impatto estetico dell’utilizzo del verde nell’architettura biofilica che, rendendo l’ambiente più gradevole, fa sì che i lavoratori si rechino in ufficio più volentieri.
Il biophilic office design ha quindi impatti positivi sul benessere e la produttività dei lavoratori e, di conseguenza, è un investimento positivo anche per le aziende che decidono di riprogettare i propri spazi di lavoro seguendo il design biofilico.
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