Che si tratti di una spedizione o di un trasloco, se non vogliamo che il contenuto delle nostre scatole si rovini o si rompa, l’imballaggio gioca un ruolo fondamentale. Importante è utilizzare la giusta scatola ma altrettanto importante è scegliere il giusto riempitivo, per proteggere il contenuto delle scatole e preservarlo da eventuali urti durante il trasporto. Il più comune ed utilizzato riempitivo è il pluriball, ma è tutto uguale o è meglio fare qualche valutazione preliminare prima di acquistarlo?
Cosa verificare prima di scegliere il pluriball
Innanzitutto bisogna valutare bene la forma dell’oggetto da imballare (come sono i bordi, se ha superfici irregolari oppure piane) e il suo grado di fragilità. queste caratteristiche infatti definiscono il diametro della bolla da scegliere. Il peso dell’oggetto invece andrà a definire la resistenza del film necessario: più l’oggetto è pesante e più il film di bolle dovrà essere resistente.
Quale bolla scegliere
TIPO DI BOLLA | DIMENSIONI | PROTEZIONE | UTILIZZO |
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Bolla piccola | diametro 10 mm - altezza 4 mm | Buona protezione | Avvolge, protegge le superfici, si adatta alla spedizione. Ideale per prodotti comuni, leggeri o con superfici irregolari. |
Bolla grande | diametro 30 mm - altezza 12 mm | Protezione elevata | Avvolge, blocca, ammortizza, è adatta alla spedizione. Ideale per prodotti molto fragili o molto pesanti. |
Lo sapevi che?
- La bolla va sempre a contatto con la superficie del prodotto.
- Se scegli il rotolo più giusto spedisci meno aria e puoi ottimizzare i tuoi carichi e volumi, contribuendo ad immettere meno CO2 nell’ambiente.
- Il pluriball standard è di colore semitrasparente, il pluriball rosa è specifico per imballare le apparecchiature elettroniche, in quanto dotato di proprietà antistatiche.
Curiosità
Come spesso accade, il pluriball è nato per caso, da un’invenzione “sbagliata”. I due ingegneri che lo hanno inventato nel 1957 infatti lo avevano pensato come tappezzeria. Il mercato non aveva però apprezzato molto questa invenzione e così i due ingegneri provarono a venderlo come isolante per l’edilizia. Nel 1961 la svolta: l’intuizione di trasformarlo in materiale per imballaggio, sfruttando il crescente sviluppo delle spedizioni su gomma.