Rischio chimico e danni alla pelle sul luogo di lavoro

by Emanuela Calatti

La pelle è l’organo più grande del corpo umano, che ricopre e protegge muscoli, ossa, tendini e gli organi interni. È un organo molto resistente ma al tempo stesso molto delicato e l’utilizzo di sostanze chimiche lo può danneggiare.

Com’è fatta la pelle

La pelle è sostanzialmente formata da due strati: l’epidermide e il derma. L’epidermide è lo strato più superficiale e costituisce la barriera protettiva dell’intero corpo. Il derma costituisce invece lo strato più profondo ed è quello che dona alla pelle elasticità e resistenza alla trazione. Questi due strati sono connessi tra loro dalla membrana basale, che ne regola anche gli scambi.

La pelle è anche uno degli organi più versatili che abbiamo, svolgendo alcuni fondamentali compiti per il nostro corpo:

  • contiene le terminazioni nervose che ci consentono di percepire le diverse sensazioni, quali il caldo e freddo, la pressione, le vibrazioni, ecc.
  • aiuta il mantenimento della temperatura corporea grazie alle ghiandole sudoripare e alla dilatazione o costrizione dei vasi sanguigni
  • controlla l’evaporazione, fornendo una barriera semi-impermeabile per limitare la perdita dei liquidi
  • immagazzina acqua e lipidi
  • costituisce una barriera impermeabile che evita la perdita di nutrienti essenziali
  • forma una barriera anatomica contro organismi patogeni e protegge il corpo dall’ambiente esterno
Strati della pelle

Pelle e rischio chimico

Sono svariate le sostanze chimiche che possono danneggiare o irritare la pelle e con cui possiamo entrare in contatto in ogni ambito della nostra vita ma, in particolar modo, nell’ambiente di lavoro. L’utilizzo prolungato (ma a volte anche quello limitato) ad alcune sostanze può danneggiare la pelle, causando irritazioni o infezioni, anche gravi.

Le sostanze chimiche che possono danneggiare o irritare la pelle vanno dagli oli lubrificanti alle resine epossidiche, dalle sostanze acide a quelle basiche, dai detergenti agli antisettici.

Il rischio chimico nei luoghi di lavoro

I problemi alla pelle legati all’attività lavorativa sono molto comuni e possono essere dovuti all’esposizione o al contatto con svariati tipi di sostanze chimiche così come al fatto di stare con le mani bagnate per un periodo prolungato, magari in combinazione con detergenti o saponi. Per questo è fondamentale che le potenziali sostanze dannose siano facilmente identificabili tramite etichetta che deve contenere:

  • il nome della sostanza
  • l’origine della sostanza
  • un simbolo di pericolo
  • l’indicazione di quali pericoli comporta l’utilizzo della sostanza
  • il riferimento ai rischi speciali derivanti da tali pericoli (generalmente un simbolo che indica se la sostanza è esplosiva, infiammabile, corrosiva o altro)

DPI e prevenzione del rischio chimico

Il modo più efficace ed affidabile di prevenire i problemi alla cute negli ambienti di lavoro è sicuramente quello di sviluppare dei processi interni che evitino il contatto con oggetti o sostanze pericolose. In tutti quei casi in cui questo non fosse possibile, i giusti dispositivi di protezione personale diventano fondamentali per proteggere i lavoratori. Come già detto nella nostra guida ai guanti di protezione, anche per il rischio chimico sono le mani ad essere più soggette ai danni alla pelle. E anche in questo caso è importante scegliere il guanto più adatto all’uso che se ne deve fare, non trascurando il fatto che il guanto di per sé può essere fonte di irritazione.

Inoltre, i guanti si usurano e diventano vecchi: è quindi buona norma ispezionarli periodicamente per verificarne l’integrità e sostituirli quando necessario.

È importante anche che i guanti selezionati rispettino le linee guida previste dalla normativa EN 374, che garantisce che siano stati provati per la resistenze alla penetrazione e alla permeabilità dagli agenti chimici.

La protezione dei lavoratori con i corretti DPI è importante anche in quanto un infortunio può avere impatti economici anche sull’azienda. Un dipendente che si infortuna dovrà assentarsi dal lavoro per il periodo necessario alla guarigione. Durante questo periodo è probabile che debba essere sostituito ed è possibile che la persona che andrà a sostituirlo per questo periodo necessiti di una formazione. Tutto questo ha un costo per l’azienda, che può essere evitato investendo in prevenzione, con una buona analisi dei rischi, l’implementazione dei giusti processi e la fornitura dei corretti dispositivi di protezione personale.

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